Più recentemente si stava preparando alla celebrazione del suo cinquantesimo anniversario di ordinazione sacerdotale, all’insegna della sobrietà  e della preghiera. Per questa occasione aveva voluto inviare alla comunità diocesana una lettera che sarà resa nota a giorni, in cui tra l’altro scrive:

Siamo giunti al momento del congedo fisico: il 12 febbraio 2018 compirò 75 anni e, secondo il can 401 del CJC, sono tenuto a rimettere il mandato episcopale nelle mani del Santo Padre Francesco. Questo lo faccio con serenità di spirito e come atto di amore alla santa Chiesa di Trani-Barletta- Bisceglie, perché possa continuare a crescere in Gesù Cristo, il buono e il bel pastore, sotto la guida di chi il Santo Padre eleggerà ed invierà come mio successore. Ciò che sento di dovervi scrivere non è un testamento, ma una calda esortazione a permanere nell’amore di Dio, proprio come ci chiede il nostro maestro, Gesù: «Rimanete nel mio amore!» (Gv 15,9). (…) d’impegno pastorale. Il Sinodo diocesano celebrato consideratelo come la «magna carta» della pastorale diocesana da seguire migliorandola, cammin facendo, sotto la nuova guida dell’Arcivescovo che avrete in dono.

Carissimi, ciò che abbiamo vissuto in Cristo Gesù sotto l’azione dello Spirito Santo rendetelo noto all’Arcivescovo, mio successore, col vostro stile di vita ecclesiale sinodale. Il nuovo Pastore verrà per servire e per crescere insieme con voi «secondo l’energia propria di ogni membro» (Ef 4,16) del corpo mistico di Cristo”.

E, in una intervista rilasciata al mensile diocesano “In Comunione”, alla domande se volesse conferire su un argomento che non era stato oggetto delle domande rivoltegli prima, ha affermato:

“Parto dall’Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie, per inserirmi nella mia diocesi di origine, Oria, dimorando nel mio paese natio, Sava, con un “sogno” che vagheggio, chiedendo al Signore di poterlo realizzare: adoperarmi a far tornare la presenza delle persone consacrate a Sava. Mi spiego. A Sava, erano presenti i Frati Minori francescani che hanno creato opere di carità; le Suore Figlie della Carità di S. Vincenzo e di S. Luisa de Marillac che hanno educato generazioni di bambini e fanciulle nell’associazione “Figlie di Maria”, ed hanno avuto cura dei poveri aiutando le “Dame di Carità”; le Suore Figlie di Maria Ausiliatrice, benemerite per la scuola materna ed elementare parificata. Ora, Sava, è sprovvista della preziosa presenza della Vita Consacrata. Vorrei, con l’aiuto di Dio e con la cooperazione dei fratelli e sorelle, impegnati nelle associazioni e nel volontariato, sostenuto dal Vescovo diocesano e dalle Autorità civili, istituire una “Casa della tenerezza” in un luogo significativo della città e affidata ad una comunità di Vita Consacrata, sorretta da me, dai sacerdoti della Città, dal Volontariato. Sarebbe un miracolo! Per questo chiedo la preghiera della bella Chiesa diocesana di Trani-Barletta-Bisceglie che mi porto nel cuore. Grazie!”